L’a. muove da una critica alla tendenza ad ancorare significato e valore giuridico della cittadinanza romana esclusivamente all’elemento territoriale e, soprattutto, a costringere la prospettiva scientifica nell’ambito dell’endiadi civis/hostes (più tardi peregrini), senza una opportuna valutazione di situazioni in cui il soggetto gode di un trattamento di riguardo, pur non essendo cittadino romano: è questo il caso della clientela ovvero di coloro ai quali veniva concesso l’hospitium. Una tale concessione viene colta dall’a. sul piano di un rapporto privato fra ospitante ed ospitato che appare fortemente avvertito e tutelato dalla fides arcaica che ne fa un vincolo sacrale ed in quanto tale, almeno in origine, non appare vincolato dall’esistenza di condizioni di reciprocità. L’analisi delle fonti in materia di hospitium publicum e privatum e la correlazione di esso all’antico concetto di amicitia ed alla sua valenza giuridica consente all’a. di cogliere la peculiarità di queste ipotesi rispetto a patti o foedera di contenuto generale ed a concludere per una primigenia natura privata dell’hospitium che, nel progressivo coinvolgimento della collettività che in certa misura partecipa dell’accoglienza dell’hostis, affinerà il suo carattere corale e dunque pubblico e aprirà la strada ad istituti volti a riconoscere uno status giuridicamente più favorevole ad intere comunità.

Lo statuto giuridico dello straniero e l'hospitium nel diritto romano arcaico

RANDAZZO, SALVATORE
2003-01-01

Abstract

L’a. muove da una critica alla tendenza ad ancorare significato e valore giuridico della cittadinanza romana esclusivamente all’elemento territoriale e, soprattutto, a costringere la prospettiva scientifica nell’ambito dell’endiadi civis/hostes (più tardi peregrini), senza una opportuna valutazione di situazioni in cui il soggetto gode di un trattamento di riguardo, pur non essendo cittadino romano: è questo il caso della clientela ovvero di coloro ai quali veniva concesso l’hospitium. Una tale concessione viene colta dall’a. sul piano di un rapporto privato fra ospitante ed ospitato che appare fortemente avvertito e tutelato dalla fides arcaica che ne fa un vincolo sacrale ed in quanto tale, almeno in origine, non appare vincolato dall’esistenza di condizioni di reciprocità. L’analisi delle fonti in materia di hospitium publicum e privatum e la correlazione di esso all’antico concetto di amicitia ed alla sua valenza giuridica consente all’a. di cogliere la peculiarità di queste ipotesi rispetto a patti o foedera di contenuto generale ed a concludere per una primigenia natura privata dell’hospitium che, nel progressivo coinvolgimento della collettività che in certa misura partecipa dell’accoglienza dell’hostis, affinerà il suo carattere corale e dunque pubblico e aprirà la strada ad istituti volti a riconoscere uno status giuridicamente più favorevole ad intere comunità.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12572/1215
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