Negli ultimi anni, il concetto di responsabilità sociale d'impresa ha subito un notevole sviluppo, passando da un esclusivo appannaggio accademico a una continua diffusione anche tra manager e investitori. La finanza etica e l'investimento socialmente responsabile ne sono due squisite derivazioni, che superano i criteri puramente economici per la selezione degli investimenti, facendo attenzione anche alle politiche ambientali, sociali e di governance delle imprese. In quest’ottica, prende sempre più consistenza l’importanza del rating etico: una vera e propria evoluzione tecnica del mondo della finanza che misura il livello qualitativo di una azienda emittente sulla base di indicatori non finanziari alternativi. Il presupposto principale alla base della nascita e dell’affermazione di questo fenomeno è rintracciabile nella crescente domanda, da parte del mondo della finanza, di prodotti sostenibili che non derivino da una semplice autoproclamazione dell’emittente, bensì da una certificazione indipendente, con tutti i vantaggi ma anche le critiche del caso. Entrando nel vivo delle metodologie di rating etico, l’elaborato mette a fuoco un caso concreto: quello dell’agenzia Standard Ethics, che assegna annualmente un giudizio di sostenibilità alle imprese che compongono l’indice italiano MIB e che si contraddistingue per alcune peculiarità che la rendono unica in Italia e in Europa. Vengono, infine, condotte due analisi empiriche, analizzando da un alto le performance del mercato borsistico e dall’altro concentrandosi su alcune misure contabili delle aziende soggette a una valutazione etica da parte di Standard Ethics. Lo scopo è verificare se il rating etico sia uno strumento in grado di individuare imprese che, oltre a una buona performance dal punto di vista sociale, hanno ottenuto, nel lungo periodo, anche una buona performance dal punto di vista economico.

Il Rating Etico: un’analisi Empirica del Modello Standard Ethics

RUSSO, ANGELOANTONIO
2012-01-01

Abstract

Negli ultimi anni, il concetto di responsabilità sociale d'impresa ha subito un notevole sviluppo, passando da un esclusivo appannaggio accademico a una continua diffusione anche tra manager e investitori. La finanza etica e l'investimento socialmente responsabile ne sono due squisite derivazioni, che superano i criteri puramente economici per la selezione degli investimenti, facendo attenzione anche alle politiche ambientali, sociali e di governance delle imprese. In quest’ottica, prende sempre più consistenza l’importanza del rating etico: una vera e propria evoluzione tecnica del mondo della finanza che misura il livello qualitativo di una azienda emittente sulla base di indicatori non finanziari alternativi. Il presupposto principale alla base della nascita e dell’affermazione di questo fenomeno è rintracciabile nella crescente domanda, da parte del mondo della finanza, di prodotti sostenibili che non derivino da una semplice autoproclamazione dell’emittente, bensì da una certificazione indipendente, con tutti i vantaggi ma anche le critiche del caso. Entrando nel vivo delle metodologie di rating etico, l’elaborato mette a fuoco un caso concreto: quello dell’agenzia Standard Ethics, che assegna annualmente un giudizio di sostenibilità alle imprese che compongono l’indice italiano MIB e che si contraddistingue per alcune peculiarità che la rendono unica in Italia e in Europa. Vengono, infine, condotte due analisi empiriche, analizzando da un alto le performance del mercato borsistico e dall’altro concentrandosi su alcune misure contabili delle aziende soggette a una valutazione etica da parte di Standard Ethics. Lo scopo è verificare se il rating etico sia uno strumento in grado di individuare imprese che, oltre a una buona performance dal punto di vista sociale, hanno ottenuto, nel lungo periodo, anche una buona performance dal punto di vista economico.
2012
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12572/2137
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