Il problema della vendita di cosa futura viene esaminato dall’a. in relazione al rischio contrattuale. L’esame delle fonti riguardanti l’emptio spei e l’emptio rei speratae viene così condotta su un piano di originale valutazione della variabilità di incidenza del rischio in vendite siffatte. Muovendo da un riepilogo della disciplina dell’istituto nell’attuale normativa italiana e nel lavorìo giurisprudenziale che si è sviluppato attorno ad essa e dando altresì conto di alcuni progetti di armonizzazione del diritto privato europeo sul punto, l’a. si sofferma anzitutto sull’emptio rei speratae. Nelle fattispecie menzionate dalle fonti emergerebbe una diversità anche profonda nei margini di aleatorietà connessi a questo tipo di vendita ed una configurazione dogmatica che la dottrina seguita dall’a. connette alla condizione. La ricostruzione dell’a. assume originalità di impianto nella visione del rischio che in questi casi non si atteggerebbe in termini assoluti, ma variabili, in ragione del diverso grado di verificabilità dell’evento ‘futuro’. Nella valutazione dell’emptio spei, che completa la ricerca, l’a. pone l’accento sulla aspettativa sociale dell’evento, corroborata dalla fides che legittima l’alea ‘accettata’ ed isola le ipotesi in cui è la negligenza o addirittura il dolo del venditore ad impedire l’esecuzione della vendita. Sul piano dogmatico l’a. contesta la rigida sistematizzazione, invalsa in dottrina, della bipartizione fra le due ipotesi di vendita di cosa futura (emptio spei ed emptio rei speratae), ritenendo tale bipartizione non soltanto poco utile, se non su un piano genericamente definitorio, ma soprattutto inidonea a rappresentare la varietà casistica presente nelle fonti.

Variabilità del rischio e ricadute sistematiche nella vendita di cosa futura

RANDAZZO, SALVATORE
2007-01-01

Abstract

Il problema della vendita di cosa futura viene esaminato dall’a. in relazione al rischio contrattuale. L’esame delle fonti riguardanti l’emptio spei e l’emptio rei speratae viene così condotta su un piano di originale valutazione della variabilità di incidenza del rischio in vendite siffatte. Muovendo da un riepilogo della disciplina dell’istituto nell’attuale normativa italiana e nel lavorìo giurisprudenziale che si è sviluppato attorno ad essa e dando altresì conto di alcuni progetti di armonizzazione del diritto privato europeo sul punto, l’a. si sofferma anzitutto sull’emptio rei speratae. Nelle fattispecie menzionate dalle fonti emergerebbe una diversità anche profonda nei margini di aleatorietà connessi a questo tipo di vendita ed una configurazione dogmatica che la dottrina seguita dall’a. connette alla condizione. La ricostruzione dell’a. assume originalità di impianto nella visione del rischio che in questi casi non si atteggerebbe in termini assoluti, ma variabili, in ragione del diverso grado di verificabilità dell’evento ‘futuro’. Nella valutazione dell’emptio spei, che completa la ricerca, l’a. pone l’accento sulla aspettativa sociale dell’evento, corroborata dalla fides che legittima l’alea ‘accettata’ ed isola le ipotesi in cui è la negligenza o addirittura il dolo del venditore ad impedire l’esecuzione della vendita. Sul piano dogmatico l’a. contesta la rigida sistematizzazione, invalsa in dottrina, della bipartizione fra le due ipotesi di vendita di cosa futura (emptio spei ed emptio rei speratae), ritenendo tale bipartizione non soltanto poco utile, se non su un piano genericamente definitorio, ma soprattutto inidonea a rappresentare la varietà casistica presente nelle fonti.
2007
9788814135125
vendita; emprio spei; emptio rei speratae
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12572/2852
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