L’incipit investigativo che si realizza con la iscrizione della notizia di reato è strettamente collegato alla tenuta informatica del relativo registro. Il controllo sul rispetto dei termini investigativi è esposto a erronee indicazioni del dies a quo delle indagini, nei casi in cui si verifichi una discrasia temporale tra ordine di iscrizione della notizia di reato del pubblico ministero e “materiale” registrazione della stessa all’interno del registro informativo. Ne consegue la frustrazione dell’efficacia costitutiva del provve- dimento di iscrizione del p.m. a vantaggio di un mero adempimento amministrativo di inserimento nel sistema informativo, con possibile dilatazione dei tempi investigativi. La Riforma Cartabia, con l’intervento in tema di retrodatazione della iscrizione, riapre la tematica della efficacia costitutiva dell’ordine di iscrizione della notizia di reato da parte del p.m., ponendo in crisi quell’orientamento di legittimità che “convalidava” la prassi di attribuire tale efficacia al mero adempimento di segreteria rilevabile dagli estratti del S.I.C.P. Occorre, così, affermare il principio secondo il quale il periodo investigativo deve decorrere dall’ordine di iscrizione del p.m. e non dalla sua formale annotazione nel registro, con ricorso all’istituto della retrodatazione anche per i casi di distonia temporale tra provvedimento del p.m. e sua esecuzione da parte della segreteria.
L’iscrizione della notizia di reato nel registro: ordine del PM e adempimenti di segreteria. L’incipit investigativo nel “nuovo” assetto normativo
vergine
2024-01-01
Abstract
L’incipit investigativo che si realizza con la iscrizione della notizia di reato è strettamente collegato alla tenuta informatica del relativo registro. Il controllo sul rispetto dei termini investigativi è esposto a erronee indicazioni del dies a quo delle indagini, nei casi in cui si verifichi una discrasia temporale tra ordine di iscrizione della notizia di reato del pubblico ministero e “materiale” registrazione della stessa all’interno del registro informativo. Ne consegue la frustrazione dell’efficacia costitutiva del provve- dimento di iscrizione del p.m. a vantaggio di un mero adempimento amministrativo di inserimento nel sistema informativo, con possibile dilatazione dei tempi investigativi. La Riforma Cartabia, con l’intervento in tema di retrodatazione della iscrizione, riapre la tematica della efficacia costitutiva dell’ordine di iscrizione della notizia di reato da parte del p.m., ponendo in crisi quell’orientamento di legittimità che “convalidava” la prassi di attribuire tale efficacia al mero adempimento di segreteria rilevabile dagli estratti del S.I.C.P. Occorre, così, affermare il principio secondo il quale il periodo investigativo deve decorrere dall’ordine di iscrizione del p.m. e non dalla sua formale annotazione nel registro, con ricorso all’istituto della retrodatazione anche per i casi di distonia temporale tra provvedimento del p.m. e sua esecuzione da parte della segreteria.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.