Il mercato dei prodotti agroalimentari che detengono le denominazioni PDO (Denominazione di Origine Protetta) e PGI (Indicazione Geografica Protetta) è caratterizzato da imprese interconnesse con il territorio. La collaborazione tra imprese avviene frequentemente attraverso la riduzione di costi e la condivisione di benefici. Per raggiungere questo obiettivo la forma consortile è stata ampiamente sfruttata nel contesto italiano. L'Italia è nota anche per i suoi prodotti di alta qualità, la vocazione alla cooperazione e l'alta adattabilità a territori soggetti a dissesto idrogeologico. Questo studio valuta il livello di efficienza delle imprese italiane nei consorzi, affermando che nel processo di input-output vi sia l'influenza di due fattori esterni: il rischio fisico della sede delle imprese e la vocazione alla cooperazione. Sono stati calcolati i punteggi tramite la Data Envelopment Analysis per 600 imprese produttrici di Indicazioni Geografiche (IG). I punteggi sono stati aggregati in base al Consorzio di tutela di appartenenza. Lo studio ha permesso di esaminare 50 Consorzi nel periodo 2011-2020, sostenendo che la tradizione e l'attitudine alla cooperazione motivino il livello di efficienza dell'industria agroalimentare. in linea con il contesto storico regionale di queste forme organizzative. La concentrazione geografica e la prossimità emergono come elementi comuni per le imprese produttrici di IG, fornendo implicazioni per i policy-maker e nuove opportunità per la ricerca futura.

Il percorso efficiente dei Consorzi di tutela per gestire i rischi territoriali e tutelare la qualità delle IG

Chiara Colamartino
;
Anna Rita Dipierro
2024-01-01

Abstract

Il mercato dei prodotti agroalimentari che detengono le denominazioni PDO (Denominazione di Origine Protetta) e PGI (Indicazione Geografica Protetta) è caratterizzato da imprese interconnesse con il territorio. La collaborazione tra imprese avviene frequentemente attraverso la riduzione di costi e la condivisione di benefici. Per raggiungere questo obiettivo la forma consortile è stata ampiamente sfruttata nel contesto italiano. L'Italia è nota anche per i suoi prodotti di alta qualità, la vocazione alla cooperazione e l'alta adattabilità a territori soggetti a dissesto idrogeologico. Questo studio valuta il livello di efficienza delle imprese italiane nei consorzi, affermando che nel processo di input-output vi sia l'influenza di due fattori esterni: il rischio fisico della sede delle imprese e la vocazione alla cooperazione. Sono stati calcolati i punteggi tramite la Data Envelopment Analysis per 600 imprese produttrici di Indicazioni Geografiche (IG). I punteggi sono stati aggregati in base al Consorzio di tutela di appartenenza. Lo studio ha permesso di esaminare 50 Consorzi nel periodo 2011-2020, sostenendo che la tradizione e l'attitudine alla cooperazione motivino il livello di efficienza dell'industria agroalimentare. in linea con il contesto storico regionale di queste forme organizzative. La concentrazione geografica e la prossimità emergono come elementi comuni per le imprese produttrici di IG, fornendo implicazioni per i policy-maker e nuove opportunità per la ricerca futura.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12572/22272
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