L’articolo, che riprende l’argomento di una conferenza svolta nel settembre 1999 dall’a. presso il Department of Classics della New York University, è volto ad indagare la figura del celebre sociologo francese Emile Durkheim, in rapporto alla storia del diritto antico, per tentare di cogliere nell’opera di questi le ragioni di un atteggiamento di singolare chiusura da parte dei romanisti nei confronti dell’opera dello studioso francese. In tale prospettiva, l’a. ripercorre le tappe della formazione scientifica di Durkheim e, particolarmente, la rilevanza che la figura di Fustel de Coulanges, maestro di D. di storia antica, assume per l’approccio del sociologo alla storia ed al diritto dell’antichità. L’a. ritiene di individuare proprio in alcuni aspetti del metodo di Fustel ritenuti anacronistici e fuorvianti dalla storiografia contemporanea, i presupposti per taluni fraintendimenti conseguenti, da parte del sociologo, specie sul rapporto fra religione e diritto. L’a. ne valuta quindi l’incidenza sulla formazione e quindi sulla produzione scientifica del romanista francese Paul Huvelin, allievo diretto di Durkheim e tramite, in certa misura, fra il pensiero di questi e la dottrina romanistica. Una particolare attenzione viene prestata anche nei confronti dei più diretti allievi di D., ed in particolare del più originale ed indipendente di essi, Marcel Mauss, noto, fra gli altri per il suo saggio, ricco di interesse anche per il romanista, sul “dono” nelle società antiche, con un’analisi della letteratura specialistica in materia. Il saggio è stato accolto anche in una rilevante rivista on line di filosofia (Bollettino Filosofia Politica).

Emile Durkheim e gli storici del diritto romano. Le radici di una incomprensione

RANDAZZO, SALVATORE
2000-01-01

Abstract

L’articolo, che riprende l’argomento di una conferenza svolta nel settembre 1999 dall’a. presso il Department of Classics della New York University, è volto ad indagare la figura del celebre sociologo francese Emile Durkheim, in rapporto alla storia del diritto antico, per tentare di cogliere nell’opera di questi le ragioni di un atteggiamento di singolare chiusura da parte dei romanisti nei confronti dell’opera dello studioso francese. In tale prospettiva, l’a. ripercorre le tappe della formazione scientifica di Durkheim e, particolarmente, la rilevanza che la figura di Fustel de Coulanges, maestro di D. di storia antica, assume per l’approccio del sociologo alla storia ed al diritto dell’antichità. L’a. ritiene di individuare proprio in alcuni aspetti del metodo di Fustel ritenuti anacronistici e fuorvianti dalla storiografia contemporanea, i presupposti per taluni fraintendimenti conseguenti, da parte del sociologo, specie sul rapporto fra religione e diritto. L’a. ne valuta quindi l’incidenza sulla formazione e quindi sulla produzione scientifica del romanista francese Paul Huvelin, allievo diretto di Durkheim e tramite, in certa misura, fra il pensiero di questi e la dottrina romanistica. Una particolare attenzione viene prestata anche nei confronti dei più diretti allievi di D., ed in particolare del più originale ed indipendente di essi, Marcel Mauss, noto, fra gli altri per il suo saggio, ricco di interesse anche per il romanista, sul “dono” nelle società antiche, con un’analisi della letteratura specialistica in materia. Il saggio è stato accolto anche in una rilevante rivista on line di filosofia (Bollettino Filosofia Politica).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12572/537
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