The supranational framework in the field of tor ture requires a deeper understanding of indictment obligations for this offense, which, at this time, include both formal and, more impor tantly, substantive ones, consisting ofthe actual predisposition of a norm that criminalizes and represses tor ture as well as oversight of theeffectiveness of the related sanctions. In par ticular, indirect violations of ar t. 3 of the ECHR are taken into consideration. Fundamental questions in the interpretative approach to the incriminating norm introduced by Law n. 110 of 14 July2017 (ar t. 613-bis, Criminal Code) are, therefore, on the one hand, whether its scope of application should include all viola- tions of the prohibition of tor ture according to Strasbourg’s interpretation and, therefore, also hypotheses in which the violation depends on (or consists of ) an act or ruling by the authorities while exercising their legitimate powersand, on the other hand whether the indictment in question can also extend to those violations implemented in sectors outside the sphere of protection of human rights binding on States Par ties to the ECHR (right to asylum, extradition, expulsion of a foreigner). With respect to this though, the protection parameters outlined in Strasbou- rg’s case law, the so-called par ricochet, requires the same contracting States to prevent exposure to inhumane treatment that may occur outside the scope of the ECHR as a result of the surrender or expulsion of a foreigner. Other issues, then, of more general impor tance, concern the structure of the new case and its juridical objectivity.

Il quadro della disciplina sovranazionale in materia di tortura impone un approfondimento del tema relativo agli obblighi di incriminazione, che ivi si sostanziano in adempimenti non soltanto formali ma soprattutto sostanziali, consistenti nella predisposizione di una normativa di contrasto efficace e nella effettività delle relative sanzioni. In particolare vengono in considerazione le violazioni indirette dell’art. 3 Convenzione EDU. Questioni fondamentali nell’approccio interpre- tativo alla norma incriminatrice introdotta con l. 14 luglio 2017, n. 110 (art. 613-bis c.p.) sono, quindi, da un lato se il suo ambito applicativo debba ricomprendere tendenzialmente tutte le violazioni del divieto di tortura secondo l’interpretazione di tale divieto data dalla Corte di Stra- sburgo e, quindi, anche le ipotesi in cui la violazione dipenda (o consista) in un atto o provvedi- mento dell’autorità nell’esercizio di poteri legittimi, dall’altro lato se l’incriminazione in oggetto possa estendersi anche a quelle violazioni attuate in settori estranei alla sfera di tutela dei diritti umani vincolante per gli Stati parte della Convenzione EDU (diritto di asilo, estradizione, espulsio- ne dello straniero), ma rispetto ai quali la tecnica di protezione configurata dalla giurisprudenza di Strasburgo, c.d. par ricochet, impone agli stessi Stati contraenti di prevenire l’esposizione a tratta- menti inumani che possano avvenire al di fuori del perimetro CEDU per effetto della consegna o dell’espulsione dello straniero. Altre questioni, poi, di rilievo più generale, riguardano la struttura della nuova fattispecie e la sua oggettività giuridica.

12. Il delitto di tortura fra Codice e diritto sovranazionale

PREZIOSI, STEFANO
2019-01-01

Abstract

The supranational framework in the field of tor ture requires a deeper understanding of indictment obligations for this offense, which, at this time, include both formal and, more impor tantly, substantive ones, consisting ofthe actual predisposition of a norm that criminalizes and represses tor ture as well as oversight of theeffectiveness of the related sanctions. In par ticular, indirect violations of ar t. 3 of the ECHR are taken into consideration. Fundamental questions in the interpretative approach to the incriminating norm introduced by Law n. 110 of 14 July2017 (ar t. 613-bis, Criminal Code) are, therefore, on the one hand, whether its scope of application should include all viola- tions of the prohibition of tor ture according to Strasbourg’s interpretation and, therefore, also hypotheses in which the violation depends on (or consists of ) an act or ruling by the authorities while exercising their legitimate powersand, on the other hand whether the indictment in question can also extend to those violations implemented in sectors outside the sphere of protection of human rights binding on States Par ties to the ECHR (right to asylum, extradition, expulsion of a foreigner). With respect to this though, the protection parameters outlined in Strasbou- rg’s case law, the so-called par ricochet, requires the same contracting States to prevent exposure to inhumane treatment that may occur outside the scope of the ECHR as a result of the surrender or expulsion of a foreigner. Other issues, then, of more general impor tance, concern the structure of the new case and its juridical objectivity.
2019
Il quadro della disciplina sovranazionale in materia di tortura impone un approfondimento del tema relativo agli obblighi di incriminazione, che ivi si sostanziano in adempimenti non soltanto formali ma soprattutto sostanziali, consistenti nella predisposizione di una normativa di contrasto efficace e nella effettività delle relative sanzioni. In particolare vengono in considerazione le violazioni indirette dell’art. 3 Convenzione EDU. Questioni fondamentali nell’approccio interpre- tativo alla norma incriminatrice introdotta con l. 14 luglio 2017, n. 110 (art. 613-bis c.p.) sono, quindi, da un lato se il suo ambito applicativo debba ricomprendere tendenzialmente tutte le violazioni del divieto di tortura secondo l’interpretazione di tale divieto data dalla Corte di Stra- sburgo e, quindi, anche le ipotesi in cui la violazione dipenda (o consista) in un atto o provvedi- mento dell’autorità nell’esercizio di poteri legittimi, dall’altro lato se l’incriminazione in oggetto possa estendersi anche a quelle violazioni attuate in settori estranei alla sfera di tutela dei diritti umani vincolante per gli Stati parte della Convenzione EDU (diritto di asilo, estradizione, espulsio- ne dello straniero), ma rispetto ai quali la tecnica di protezione configurata dalla giurisprudenza di Strasburgo, c.d. par ricochet, impone agli stessi Stati contraenti di prevenire l’esposizione a tratta- menti inumani che possano avvenire al di fuori del perimetro CEDU per effetto della consegna o dell’espulsione dello straniero. Altre questioni, poi, di rilievo più generale, riguardano la struttura della nuova fattispecie e la sua oggettività giuridica.
Diritto sovranazionale - Diritti umani - Diritto penale - CEDU
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12572/654
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